In catalano, Pedres Blanques significa “rocce bianche” e il vigneto prende il nome da uno sperone di granito che si trova tra i tre ettari e mezzo di vigneto. Rié e Hirofumi Shoji hanno i loro possedimenti sulle colline sopra la città balneare di Collioure, nel Banyuls sur Mer.
C’è un’energia palpabile in questo luogo remoto e di una bellezza mozzafiato, dove viti di cinquant’anni crescono spontaneamente su un complesso mix di granito e scisto. A circa 350 metri sul livello del mare, questo è uno dei siti più alti della regione e, l’altitudine, insieme ai venti rigidi del Mediterraneo, conferisce grande freschezza ai loro vini.
Quasi tutte le viti sono Grenache Noir, anche se recentemente Hirofumi e Rié hanno piantato alcune varietà locali, donate loro dal mitico Alain Castex. Shoji lavora le viti in modo organico e, a causa del paesaggio impervio, quasi tutto è fatto a mano. La ventilazione e la mancanza di pioggia consentono loro di evitare completamente l’uso del rame e lo zolfo è usato con parsimonia.
In cantina il loro scopo è semplicemente quello di svelare le potenzialità di questo terroir. Vini pieni di sentimento, di grande equilibrio, vivacità e finezza.
In catalano, Pedres Blanques significa “rocce bianche” e il vigneto prende il nome da uno sperone di granito che si trova tra i tre ettari e mezzo di vigneto. Rié e Hirofumi Shoji hanno i loro possedimenti sulle colline sopra la città balneare di Collioure, nel Banyuls sur Mer.
C’è un’energia palpabile in questo luogo remoto e di una bellezza mozzafiato, dove viti di cinquant’anni crescono spontaneamente su un complesso mix di granito e scisto. A circa 350 metri sul livello del mare, questo è uno dei siti più alti della regione e, l’altitudine, insieme ai venti rigidi del Mediterraneo, conferisce grande freschezza ai loro vini.
Quasi tutte le viti sono Grenache Noir, anche se recentemente Hirofumi e Rié hanno piantato alcune varietà locali, donate loro dal mitico Alain Castex. Shoji lavora le viti in modo organico e, a causa del paesaggio impervio, quasi tutto è fatto a mano. La ventilazione e la mancanza di pioggia consentono loro di evitare completamente l’uso del rame e lo zolfo è usato con parsimonia.
In cantina il loro scopo è semplicemente quello di svelare le potenzialità di questo terroir. Vini pieni di sentimento, di grande equilibrio, vivacità e finezza.