
Il bicchiere da vino è sempre stato un protagonista della degustazione, a qualsiasi livello, anche amatoriale. Basti pensare che già i Romani facevano già una netta distinzione tra il bicchiere dell’acqua, e il contenitore specifico del vino, il cosiddetto calix vino. Fin da allora, fu sentita l’esigenza di bere nel bicchiere giusto, non solo da parte dai più agiati ma anche fra i frequentatori delle osterie popolari. Difatti, nelle mescite plebee, non mancavano i bevitori dal palato fino che non esitavano a chiedere bicchieri di formato più grande.
Nessun automobilista risparmierebbe sui pneumatici, e non c’è nessuna ragione al mondo per cui un bevitore seriale dovrebbe fare economia sui bicchieri dove beve il liquido che tutti quanti amiamo tanto. Generalmente gli appassionati si limitano a valutarne il colore, il bouquet e il gusto, non riconoscendo però al calice la funzione di strumento elettivo per esaltare alla perfezione le qualità organolettiche del vino. Questa meticolosa attenzione nella scelta del calice ideale potrebbe sembrare un vezzo puramente estetico, ma in realtà, è un procedimento necessario per riuscire a cogliere a pieno le caratteristiche di un vino e apprezzarne le molteplici sfumature sensoriali.

Il design a doppia scanalatura delinea la misura per un versamento perfetto, indicando la quantità ideale per una degustazione, nella prima curva, mentre la seconda indica la perfetta quantità da servire al ristorante. Ma queste “pieghe” hanno anche funzionalità strutturali per una migliore degustazione? Certamente si, non è un design esclusivamente fine a sé stesso.
Le forme squadrate del calice fanno si che quando il vino, dopo la consueta roteazione, vada a scontrarsi in maniera molto più drastica rispetto a quello che succede in comuni bicchieri a pancia tonda. Questo repentino cambio di direzione fa si che le molecole odorose, e quindi i sentori gustativi e olfattivi del vino, abbiano degli impatti più “violenti” con l’ossigeno, sprigionando con maggior vigore e intensità profumi, odori e sapori.

Il bicchiere da vino è sempre stato un protagonista della degustazione, a qualsiasi livello, anche amatoriale. Basti pensare che già i Romani facevano già una netta distinzione tra il bicchiere dell’acqua, e il contenitore specifico del vino, il cosiddetto calix vino. Fin da allora, fu sentita l’esigenza di bere nel bicchiere giusto, non solo da parte dai più agiati ma anche fra i frequentatori delle osterie popolari. Difatti, nelle mescite plebee, non mancavano i bevitori dal palato fino che non esitavano a chiedere bicchieri di formato più grande.
Nessun automobilista risparmierebbe sui pneumatici, e non c’è nessuna ragione al mondo per cui un bevitore seriale dovrebbe fare economia sui bicchieri dove beve il liquido che tutti quanti amiamo tanto. Generalmente gli appassionati si limitano a valutarne il colore, il bouquet e il gusto, non riconoscendo però al calice la funzione di strumento elettivo per esaltare alla perfezione le qualità organolettiche del vino. Questa meticolosa attenzione nella scelta del calice ideale potrebbe sembrare un vezzo puramente estetico, ma in realtà, è un procedimento necessario per riuscire a cogliere a pieno le caratteristiche di un vino e apprezzarne le molteplici sfumature sensoriali.

Il design a doppia scanalatura delinea la misura per un versamento perfetto, indicando la quantità ideale per una degustazione, nella prima curva, mentre la seconda indica la perfetta quantità da servire al ristorante. Ma queste “pieghe” hanno anche funzionalità strutturali per una migliore degustazione? Certamente si, non è un design esclusivamente fine a sé stesso.
Le forme squadrate del calice fanno si che quando il vino, dopo la consueta roteazione, vada a scontrarsi in maniera molto più drastica rispetto a quello che succede in comuni bicchieri a pancia tonda. Questo repentino cambio di direzione fa si che le molecole odorose, e quindi i sentori gustativi e olfattivi del vino, abbiano degli impatti più “violenti” con l’ossigeno, sprigionando con maggior vigore e intensità profumi, odori e sapori.